ansia da interrogazione

Un’agitazione affannosa causata da desiderio vivo di una cosa e da incertezza    Qualcosa che comprime il respiro.  Tutti noi conosciamo il sentirsi “ristretto “ per l’ansia, un nodo alla gola ,una morsa nello stomaco, al contrario di sentirsi largo, espanso, respirare bene.   E’ uno stato di sofferenza, psichico e fisico, caratterizzato da un timore diffuso, da una sensazione di insicurezza, a volte di disgrazia imminente. Se la chiamiamo paura, tiriamo in ballo il sentimento basico che la sottende e ci viene più facile parlarne e capire. La reazione di ansia e/o paura è l’allarme per una situazione pericolosa, percepita a vari livelli, chiara negli animali,  ma a volte difficile da comprendere in noi stessi.  Quando diciamo, però , che una persona è ansiosa , ci riferiamo a paure ingrandite rispetto alla pericolosità dell’oggetto. Possiamo aver paura di qualcosa di specifico, paura dell’esame, dell’altezza, dello star da soli, dell’attesa di una persona amata o anche un’ansia generalizzata, senza oggetto, senza nome. Una dimensione esistenziale, paura di realizzarsi, di conoscersi ,di essere responsabili,  una paura di vivere.     Se vuoi comprendere la natura della tua ansia:    INVIA LA TUA RICHIESTA  oppure  CHIAMAMI   Prof.ssa Melita Lupo  

Una parola inventata, un neologismo che non fa parte della tradizione della lingua italiana , né della classificazione delle fobie. Le fobie sono intense paure o avversioni che si manifestano in modo vistoso di fronte a qualcosa che non costituisce pericolo in sé o in condizioni di sicurezza, animali , condizioni spaziali (claustrofobia, paura di spazi chiusi o agorafobia, paura di spazi aperti), e ancora fobia dello sporco, del sesso, delle statue e tanto altro. Nelle fobie la persona sa di aver paura, dell’altezza, di un insetto, ecc. Nella dinamica psichica l’oggetto temuto è il rappresentante di qualche altra cosa, più profonda, di cui la persona non ha evidenza. Per quanto riguarda la felicità, una persona raramente avverte paura, avversione per questo sentimento, tutt’altro. Spesso ne è attratta, ma non la può avere, è un anelito e, a volte, quando sta per raggiungerla, gli sfugge; come Sisifo, punito dagli dei a spingere un grosso masso fin sulla cima di un monte e a vederlo rotolare giù e a dover riprendere l’immane e inane fatica . La paura della Felicità Incessantemente. La paura della Felicità si attua nel non abbandonarsi a Lei, nel resistere, nel non lasciarsi andare, come può succedere a ognuno nei confronti di Suo fratello, l’Amore. C’è un’idea di dover perseguire qualcosa di difficile raggiungimento. Tante le possibili “ cause” : sentimenti di indegnità, punizioni verso se stessi, inconsce, che prendono la forma di idee, paura della delusione, paura che la felicità finisca e che la fine porti nuove, più gravose sofferenze.E tanto altro. La felicità è uno stato naturale...e anche l’infelicità. Come la luce del giorno e il buio della notte. Vivendole entrambe possiamo essere felici.

Rendere il percorso di crescita dei nostri bambini sereno e felice dedicando le attenzioni che merita è importante. Di seguito 5 consigli semplici da comprendere, efficaci nella loro azione, ma impegnativi nella loro attuazione: Non urlare, ma parla in modo netto e deciso, senza troppo ripetere le cose. Non cedere, spesso è facile darla vinta, ma la fermezza è necessaria. Osserva il comportamento e cerca di comprendere le motivazioni alla base del”capriccio”. Sii autocritico e valuta cosa stai  trascurando e a cosa non stai dando la giusta attenzione. Rifletti e anticipa se puoi l’escalation di “scene “ e accessi di rabbia .  

La psicoacustica è lo studio della percezione soggettiva umana dei suoni.  Più precisamente è lo studio della psicologia della percezione acustica. Come Psicologa e Psicoterapeuta e come Artista ritengo che il suono sia una dimensione che non solo determina emozioni e stati d’animo, induce sensazioni subliminali, ma anche che sia connesso con un “sacro” che ogni cultura umana ha riconosciuto e onorato.

Quel che mi ha spinto verso il mondo di Osho  è stata un'esperienza fatta a Puna, tanti anni fa, in cui mi sono resa conto, facendo un seminario sull'HARA (centro energetico detto anche KI), che se c'erano persone che potevano "guarire" la mia pancia erano quelle, che arrivavano dove le parole della mia analisi personale non erano arrivate.  Così feci il primo OCT, Osho Cunseling Training, organizzato in Italia, presso Hosho Miasto (Siena), e in vari anni di corso e seminari trovai quel che cercavo, una raffinata comprensione del sistema corpomente, e aggiungerei spirito, e le relative tecniche di approccio, che tutt'ora uso.

Per molto tempo sono stata allieva di Claudio Naranjo e poi anche terapeuta, in uno dei suoi famosi SAT spagnoli. Tanti anni fa, quando ancora non lo conoscevo, tramite un caro amico ,il dr.Angelo Contarino, suo collaboratore in Messico,l o invitai a tenere un workshop a Catania per il Centro Poiesis dal titolo “Psicoterapia e Meditazione”, tema che solo negli anni a seguire sarebbe stato oggetto di interesse e applicazioni. Claudio era così, un antesignano. Con lui, appartenente all'intellighenzia cilena, Borges, Jodorowsky, formatosi negli U.S.A., coi sacri crismi della miglior psicologia americana, ma anche tanto interessato al misticismo cristiano e alle filosofie orientali,l a Terapia della Gestalt si diresse verso una visione più profonda e esistenziale dell’individuo, interrogandosi sulle radici del bene e del male dell'essere umano. Maggiori informazioni sulla pagina di Wikipedia a lui dedicata: https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Naranjo